Libri, caprette e chitarre

Ci sono posti che vivono in un’epoca a se stante. Posti che è meglio “toccare” il meno possibile per paura di rovinare quello straordinario, ma fragile equilibrio tra uomo e natura.

Uno di questi posti si trova in una stretta valle del Piemonte settentrionale, a pochi minuti a piedi da un paesino che di inverno conta poco meno di quaranta abitanti, ma in cui tutti sono orgogliosi e felici di vivere lontano dal trambusto e dallo smog cittadino.

Una mulattiera larga un metro e ricoperta da un rigoglioso manto verde conduce in pochi minuti di tranquilla passeggiata ad un microscopico aggregato di rustici in pietra e legno.
Alcuni  di questi sentono il peso dei loro anni, altri invece sembrano rivivere il tempo in cui erano utilizzati quotidianamente da pastori e taglialegna locali.

Ciò che rende questo posto così affascinante è fuori dal tempo, è la presenza di Andrea (nome che per privacy abbiamo inventato), trentacinquenne che da circa cinque anni ha deciso di abbandonare la città ed il suo lavoro da agente del commercio, per immergersi nella natura e vivere al suo fianco.

Quattro cani, un gatto, otto galli, svariate galline e più di venti capre, formano la popolazione di questo micro-cosmo incantato, dove gli unici rumori provengono dal regno animale e dal vento tra le fronde.

Ciò che lascia veramente basiti da questo posto, è il totale distacco dalla realtà contemporanea: una mini-centralina idroelettrica indipendente basta e avanza per alimentare il frigorifero, l’unico elemento elettrico utilizzato da Andrea nella sua quotidianità.

I libri, la chitarra e i suoi amati animali non necessitano infatti di corrente elettrica, nè di nessun altro tipo di “contatto” con il mondo esterno.

Il riscaldamento è a legna ed oltre a scaldare, è anche un modo per tenersi in forma visto che tutti i ceppi vengono spaccati a mano con cunei, mazze ed asce.

La specialità della casa? Formaggio caprino prodotto con caglio vegetale, derivante dal cardo.

Andrea non nasconde che il suo sogno sarebbe di riuscire a strutturare un po’ la sua attività, ora assolutamente casalinga e “fai da te”, per iniziare a vendere queste delizie caprine.

A discapito della famigerata credenza sulla poca ospitalità piemontese, ad Andrea piacerebbe inoltre ristrutturare i rustici al momento inagibili, per creare una piccola struttura ricettiva che permetta a famiglie o avventurieri di immergersi per qualche giorno nella natura, vivendo con i ritmi scanditi dalla natura, imparando qualche segreto sul mondo animale o semplicemente per passare qualche giorno senza il rumore di auto in sottofondo o l’incessante vibrazione del cellulare nelle tasche dei nostri pantaloni.

Tutti cambiamenti che ovviamente non andranno a stravolgere l’equilibrio tra uomo e natura di cui parlavamo a inizio racconto, ma che anzi andranno ancora di più ad incentivarlo.

La strada da percorrere per realizzare i progetti di Andrea è lunga e tortuosa, ma sarà un piacere per noi di ExPi aiutarlo e sostenerlo in questo percorso alla riscoperta del saper fare di una volta.

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